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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), VII, 9
 
originale
 
9. Nec mora nec cunctatio, sed calculis omnibus ducatum latrones unanimes ei deferunt vestemque lautiusculam proferunt, sumeret abiecto centunculo divite. Sic reformatus singulos exosculatus et in summo pulvinari locatus cena poculisque magnis inauguratur. Tunc sermonibus mutuis de virginis fuga deque mea vectura et utrique destinata monstruosa morte cognoscit et ubi locorum esset illa percontatus deductusque, visa ea, ut erat vinculis onusta, contorta et vituperanti nare discessit et: "Non sum quidem tam brutus vel certe temerarius" inquit " ut scitum vestrum inhibeam, sed malae conscientiae reatum intra me sustinebo si quod bonum mihi videtur dissimulavero. Sed prius fiduciam vestri causa sollicito mihi tribuite, cum praesertim vobis, si sententia haec mea displicuerit, liceat rursus ad asinum redire. Nam ego arbitror latrones, quique eorum recte sapiunt, nihil anteferre lucro suo debere ac ne ipsam quidem saepe et ultis damnosam ultionem. Ergo igitur, si perdiderit in asino virginem, nihil amplius quam sine ullo compendio indignationem vestram exercueritis. Quin ego censeo deducendam eam ad quampiam civitatem ibique venundandam. Nec enim levi pretio distrahi poterit talis aetatula. Nam et ipse quosdam lenones pridem cognitos habeo, quorum poterit unus magnis equidem talentis, ut arbitror, puellam istam praestinare condigne natalibus suis fornicem processuram nec in similem fugam discursuram, non nihil etiam, cum lupanari servierit, vindictae vobis depensuram. Hanc et animo quidem meo sententiam conducibilem protuli; sed vos vestrorum estis consiliorum rerumque domini."
 
traduzione
 
Senza neppure un attimo di esitazione e con voto unanime i briganti gli conferirono il comando e gli dettero un abito un po' pi? decente perch? l'indossasse al posto di quei suoi cenci che pure avevano custodito tanta ricchezza. Rimesso a nuovo egli ad uno ad uno abbracci? e baci? i nuovi compagni che poi lo fecero sedere al posto d'onore e gli servirono un gran pranzo e vino in quantit?. Tra un discorso e l'altro, intanto, egli venne a sapere della fanciulla e della parte che io avevo avuto nella sua fuga, nonch? della terribile morte che c'era stata decretata. Allora chiese dove fosse la giovine e si fece condurre da lei, ma quando la vide carica di catene si ritrasse arricciando il naso per la disapprovazione: ?Non sono cos? bestia e avventato? esclam? ?da oppormi a una vostra decisione ma mi sentirei rimordere la coscienza se non vi dicessi qual'?, secondo me, la cosa migliore da fare. Per? vi prego, anzitutto, di credere che io parlo nel vostro interesse, ch? se poi la mia idea non vi va, padronissimi di tornare all'asino. Io sono del parere che dei briganti, almeno quelli che hanno la testa sul collo, non debbano anteporre niente di niente al loro interesse, neppure la vendetta che spesso si ritorce su chi la compie. Se fate morire la ragazza nel ventre dell'asino voi non avrete fatto altro che sfogare la vostra rabbia senza alcun utile. Io penso invece che bisogna portarla in qualche citt? e venderla. Per un simile piccioncino potremo fare un prezzo mica da poco. Da tempo io conosco alcuni ruffiani e uno di questi, credo, pagherebbe la fanciulla un bel mucchio di soldi per sistemarla in un bordello di lusso, per ragazze di buona famiglia, come ? lei. E cos? niente pi? fughe ma ridotta a puttana da casino vi pagher? la giusta vendetta. Questa ? la mia proposta, a mio parere vantaggiosa, ma voi, padroni di decidere e di fare come volete.?
 

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